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L’Anima del Vino

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E' l'anima del vino che ritorna

nelle sere d'ottobre

quando nel fuoco danzano i folletti

batte alla porta il vento

come un brigante un vecchio bracconiere.

E tu l'accogli come i sogni

di frodo al fondo dei bicchieri:

è il grande amico è l'avventura

sulla spiaggia battuta di libeccio,

non rinchiuderlo l'uscio

appare la fanciulla in giustacuore

la favola vissuta e non ridetta mai.

Anche torna il dolore

(le bottiglie stanno laggiù

come soldati pazienti allineati

nelle trincee degli anni)

adagio si alimenta dentro l'anima

e si decanta illimpidisce

di scorie,non rimane che l'essenza

del puro sentimento il fiore.

Non contarli i bicchieri

senti il grido sottile degli aironi

(se ne vanno sul filo del fiume

e tu con essi ne hai la grazia

inconsapevole l'istinto

sei nuvola alto fiuto sospeso),

lascia la nebbia che si impigli

nei tralci deserti del cuore.

E' questa l'anima del vino

è il sole sprigionato di un ottobre

il tempo che fu di tua madre

che ai dolci clivi sbocciava

ragazza in fiore; stasera

nel tempio dell'anima

sui muri che ondulano le ombre

ritornano quelle tue sere

padane persuase nel sonno.

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